Con questo incontro abbiamo raggiunto il tetto storico delle presenze di quest’anno: ben sette persone!!! Riusciremo a superare il nostro record???
Ma veniamo alle cose serie. L’altra volta avevamo parlato di cosa è giusto, e abbiamo finito per parlare di etica, ossia quand’è che il nostro comportamento rientra nel giusto. Sabato scorso sembravamo concordi nel dire che esistesse un Bene che va al di là dei principi comuni. Questa volta rigiriamo la domanda – perché se c’è un bene, ci sarà anche un male:
- Che cos’è il male?
- Qual è la sua origine?
Per rispondere, andremo a interrogare cristianesimo e islam, mettendo a confronto alcuni brani paralleli della Bibbia e del Corano.
Ma iniziamo con qualche informazione sul Corano, libro sacro dell’islam: le potete trovare in questo documento.
Per ogni coppia di brani cerchiamo di rispondere a questi quesiti:
- Trova tre analogie
- Trova tre differenze
- Qual è il male commesso?
Primo brano: Adamo ed Eva
Bibbia: Gn 3, 1-20
Corano: Sura 7, 19-27; Sura 2, 36-39
Leggi qui i due testi a confronto
In entrambi i brani, Adamo ed Eva sono nudi nel giardino, mangiano il frutto proibito disobbedendo a Dio, così si accorgono della propria nudità e sono cacciati dal Paradiso. Il loro peccato è quindi quello della disobbedienza al divieto imposto loro da Dio. Per quanto riguarda le differenze, nella Bibbia essi si nascondono da Dio, che non li accusa direttamente ma prima li cerca per poi chiedere loro cosa è successo. Nella Bibbia, Adamo ed Eva sono in un certo senso maledetti: il loro peccato ricadrà sulle generazioni a venire, che soffriranno il dolore e la fatica. Invece, nel Corano Adamo ed Eva chiedono subito misericordia a Dio, che imparte loro un insegnamento morale molto esplicito, ma per essi non c’è maledizione: sarà punito solo chi peccherà come loro. Altra differenza: nella Bibbia il tentatore è il serpente, nel Corano è Satana.
Secondo brano: Caino e Abele
Bibbia: Gn 4, 1-16
Corano: Sura 5, 27-32
Leggi qui i due testi a confronto
In entrambi i racconti, i due sono fratelli, figli di Adamo ed Eva, e solo l’offerta di Abele è accettata da Dio. Questo scatena la collera di Caino che uccide il fratello. Nella Bibbia, però, Caino non sembra mostrare pentimento, come invece accade nel Corano. Anche in questa coppia di brani, Dio nel Corano non maledice Caino, come invece nella Bibbia, dove è segnato da un marchio che lo proteggerà da chi vorrà ucciderlo per punirlo della sua malefatta. Il peccato commesso è il fratricidio, l’uccisione dei nostri simili. Ci sono però alcune questioni che non sono emerse: Perché però Caino uccide suo fratello? non possiamo dire che il male che ha commesso è anche rivolto verso Dio?
Terzo Brano: Iblis
Corano: Sura 38, 71-85
71. [Ricorda] quando il tuo Signore disse agli angeli: “Creerò un essere umano con l'argilla.
Si tratta del racconto della ribellione dell’angelo che sarà Satana, e che noi chiamiamo anche Lucifero. Nella tradizione biblica, però, non c’è riferimento a questa figura, quello che sappiamo è più che altro una tradizione. Comunque sia, in questo brano vediamo che l’angelo non vuole obbedire a Dio perché non vuole prostrarsi davanti all’uomo: si considera per forza superiore, visto che Iblis è stato fatto con il fuoco, mentre l’uomo è stato plasmato dal fango. In questo caso il male è l'orgoglio, il credere che il nostro giudizio sia migliore della volontà di Dio.
Ma quale visione di Dio ci offrono questi brani? Un Dio vendicatore? Un Dio che ci mette alla prova mediante il male? Nei Vangeli la figura di Dio è però un po' diversa, si pone maggiormente l’accento sull’amore e sulla misericordia. Allora perché leggiamo ancora l’Antico Testamento? Riprenderemo questi interrogativi nel prossimo incontro.