domenica 28 ottobre 2007

27 ottobre - Che cos'è la religione?

Un altro sabato, un altro incontro! Continuiamo a parlare di religione, questo nostro (noi= l'umanità) tentativo di accostarci a una dimensione divina che dia senso alle domande che ci poniamo. Le religioni però sono tante, e la loro diffusione è spesso il risultato di scelte politiche; esse risentono del corso della storia, dell'interazione con i culti preesistenti e, più in generale, della cultura in cui la religione si sviluppa o viene introdotta. Guardando l'atlante delle religioni viene allora da chiedersi:


Come ma l'adesione a una fede piuttosto che a un'altra dipende dal luogo, non scelto, in cui si è venuti alla luce?


In altre parole, se fossimo nati in Siria piuttosto che in Italia, con molta probabilità saremmo musulmani invece che cattolici. Questo è molto problematico, anche ammettendo che la scelta della religione derivi da un'adesione personale, frutto di una scelta consapevole, che conferma la fede che ci hanno insegnato da piccoli. Allora la religione è solo un fatto culturale? L'altra faccia della medaglia è che ogni religione, però, considera i propri insegnamenti l'unica versione VERA sul divino, sull'assoluto, e quindi esse non sono intercambiabili. Questo ha creato non pochi conflitti, anche guerre, nel corso dei secoli, basti pensare a:
  • la persecuzione dei cristiani nell'impero romano;
  • l'Inquisizione, che in difesa dell'ortodossia, cioè dell'unità della fede, abbraccia fenomeni disparati come la caccia alle streghe (estirpazione dei culti pagani che erano sopravvissuti, anche mescolandosi al cristianesimo) alla repressione delle eresie;
  • le Crociate, campagne militari a scopo religioso che cercavano di strappare la Terra Santa ai musulmani.
È quasi spontaneo chiedersi allora:

Come mai l'adesione a una fede, che insegna principi di fratellanza e di condivisione, in realtà genera violenza e conflitto?

Non è invece altrettanto immediato darsi una risposta. Vero è che spesso la religione viene strumentalizzata a fini politici per giustificare delle scelte che sono sbagliate in partenza, come fare guerra a un popolo o reprimere una minoranza. D'altra parte, sono sempre esistiti dei fanatici della religione che, per cercare di applicare a tutti i costi alcuni precetti o principi, finiscono per andare contro la sostanza della religione stessa. Anche stavolta viene da domandarsi se la religione non sia un fatto esclusivamente umano.

A questo punto è importante fare una precisazione. Bisogna cioè distinguere tra religione e fede. Da una parte abbiamo una serie di riti e di dogmi, dall'altra l'adesione personale, uno slancio intimo verso la divinità. Entrambe possono essere estremizzate: da una parte la religione può essere solo un fatto esteriore, l'osservanza di prescrizioni dettata solo dall'abitudine o dallo scrupolo (e qui veniamo al significato che religio aveva nel mondo romano antico), dall'altra parte possiamo avere una religiosità che, per quanto profonda e sincera essa sia, risulta slegata da qualsiasi contenuto particolare. Questi due estremi corrispondono a due casi limite: chi va a messa per abitudine e chi, pur avendo una fede "straordinaria", non ci va mai (l'esempio è ovviamento molto semplificato, ma serve per capire meglio).

Per concludere l'incontro, leggiamo un brano tratto dal Vangelo di Luca:

6 Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. 7 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. 8 Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato. 9 Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?». 10 E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì. 11 Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. (Lc 6, 6-11)

Gesù ci riporta all'autenticità della fede. Le norme poste dalla religione sono l'espressione di principi, da cui esse discendono, e non viceversa. Il sabato, nella religione ebraica, era il giorno dedicato a Dio: per slacciarsi dalle preoccupazioni quitidiane e dedicarsi interamente al rapporto con Dio, era stato vietato di compiere qualsiasi lavoro, quindi anche guarire. Quello che Gesù fa è cercare di rendere palese l'assurdità di chi, in osservanza di questa legge, non fa del bene, non salva una vita nel giorno dedicato a Dio: infatti, l'amore per il prossimo è la manifestazione migliore dell'amore verso Dio, quindi della nostra fede.

Per il prossimo incontro, pensavamo di lasciarvi del materiale da leggere, 4-5 pagine circa. Chi non c'era sabato ma pensa di venire al prossimo incontro (che è sabato 10 novembre), può mandare un'email a Elisa che provvederà a mandarvelo sempre via email.

domenica 21 ottobre 2007

20 ottobre - Religione e Ricerca

Siamo già al secondo incontro di quest'anno! Abbiamo iniziato con la visione di tre filmati. Il primo è tratto da "The Big Question", un documentario che consiste in una serie di interviste al cast del film "La passione di Cristo". Ecco alcune delle frasi che ci hanno colpito di più:
  • Dio è acqua, tutto, carne. È l'oceano, è i cieli. È ovunque e forse da nessuna parte.
  • Il mio migliore amico
  • Sicuramente non è quello che ci hanno insegnato da piccoli, a scuola
  • Da giovane volevo essere amato e accettato completamente da qualcuno che anche io amassi e accettassi. Credevo che nessuno mi avrebbe voluto conoscendomi davvero. Ma Dio conosce ogni parte di me, anche le più dolorose. Le ha create, le accetta e le ama
  • Dio, se dovessi associarlo a una parola, lo assocerei sicuramente alla parola amore, però un amore che io credo non esista
  • Perché definire Dio? Se sei in pace con te stesso, non ne hai bisogno
  • Deleghiamo tutte le responsabilità dicendo: “pensaci tu, io non posso”. Così è facile dire “Dov’è Dio”, ma la domanda è “Dove siamo noi?”
Tra le tante concezioni, ci ha anche colpito che magari le persone più anziane parlano di Dio come colui che ha creato il mondo e tutti noi, in un certo senso presente dappertutto ma in sostanza non conoscibile, mentre le persone più giovani si pongono domande più "esistenzialiste", si interrogano sul sull'essenza di Dio, senza prendere niente per assodato.

Il secondo filmato è preso dal film dei Simpson:

(ops! nn c'è più! cattivoni, ce l'hanno tolto... ma se volete proprio vedere il filmato, chiedete agli educatori e sarete esauditi!!!)

Quello che ci ha colpito è che a volte la disperazione ci fa cambiare la posizione che abbiamo sempre sostenuto, come le persone che escono dalla Chiesa e fanno a scambio con quelle uscite dal pub, come a dire che fino a quel momento non si era vissuto appieno.

Il terzo filmato è tratto dal film "Cento Chiodi" di Ermanno Olmi, che abbiamo anche visto quest'estate in Convivenza:



Anche qui vediamo che a un certo punto della vita si può capire che il senso deve essere cercato altrove, in questo caso non più nei libri ma nell'esperienza della vita.

Il filo che lega i tre video, come è emerso dalla discussione, sono le risposte che la religione tenta di dare alle domande che ognuno di noi si pone. Certo è che se si pretendono delle risposte certe, allora la religione fallisce, come dice Homer, riferito alla Bibbia, "in questo libro non ci sono risposte". Quello che rimane è la ricerca. Che è una catena continua di domande e risposte, le quali ci spingono a cercare attraverso vari mezzi: la Parola, i libri, l'esperienza, le testimonianze. Alla fine, se smettiamo di cercare il senso della nostra vita, la vita stessa ne esce svuotata. Non è neanche giusto dire che chi non è religioso ha smesso di cercare: si tratta solo di cercare altrove, non per forza nella religione. Significa allora che quello che ci differenzia da chi non è religioso è che noi cerchiamo il senso della nostra vita in un rapporto con una dimensione divina, e che la Parola e le testimonianze che riceviamo ci fanno da punto di appoggio, di riferimento.

Quali sono le domande a cui le religioni cercano di dare una risposta?
  • il senso della vita
  • cosa c'è dopo la morte
  • che cosa è giusto, morale
Io cosa cerco dalla religione?
  • un segno, per capire qual'è la mia strada
  • risposte alle mie domande
  • conforto e speranza
  • senso alla mia vita
  • senso della sofferenza e della felicità
ma non sappiamo se la religione è in grado di rispondere. Nei prossimi incontri cercheremo di vedere in concreto come le varie religioni affrontano questi interrogativi.

sabato 20 ottobre 2007

13 ottobre - Quali sono le domande della mia vita?

Cominciamo a raccontare il primo incontro dell'anno... anche se eravamo un po' pochini!!!!
Per rompere il ghiaccio, abbiamo iniziato con un gioco: sul tavolo c'erano deglli oggetti di aiuto alla ricerca, come lenti di ingrandimento, binocolo, codici cifrati e dizionari di lingue non comuni o l'alfabeto elfico di Tolkien... ognuno ne sceglieva uno, quindi gli veniva consegnato un foglio con una messaggio nascosto, del tipo:

Który są moje pytanie, tamte jaki mi robię w ten okras pod moje życie a jaki mi akompaniować od jeden niewiele?

e chi riusciva a decifrare questa frase scritta in un polacco molto approssimativo e maccheronico avrebbe letto:

Quali sono le mie domande, quelle che mi pongo in questo periodo della mia vita e/o che mi accompagnano da un po'?

Beh, ovviamente adesso viene la parte più seria dell'incontro, in cui ognuno poteva riflettere sulla domanda e fare poi partecipi gli altri dei propri interrogativi. Ecco le domande che ricorrono di più:
  • Qual'è la mia strada? cosa devo scegliere per il mio futuro (univisersitario, lavorativo, ecc.)? sono giuste le mie scelte?
  • Qual'è il senso della vita? cosa c'è dopo la morte? come fare in modo che la mia vita non sia una serie di gesti abitudinari?
  • Che senso hanno il dolore, la malattia, la vecchiaia? perché crescono intorno a me indifferenza e cinismo?
  • Perché sono come sono? perché è tanto difficile farmi accettare dagli altri?
  • Come posso aiutare le persone che mi sono accanto? come riesco a donarmi agli altri senza rinunciare a me stesso? ma poi, qual è il senso di amare gli altri?
  • Perché tante persone non credono?
  • Perché percepisco così lontana la presenza di Dio?
  • Quanto c'è di umano nella nostra religione e quanto è "Parola di Dio"?
  • I miei dubbi verranno mai risolti?
Trovare le risposte non è altrettanto semplice: spesso ci rivolgiamo a chi pensiamo ne sappia più di noi, ma anche dal confronto è emerso che tutti ci facciamo bene o male le stesse domande. È qui che si introduce la tematica di quest'anno: la ricerca e il confronto tra le religioni, per vedere come tutti quanti, independentemente dal nostro credo, ci poniamo degli interrogativi e come le religioni stesse cercano di fornire una risposta.
Il seguito... al prossimo incontro!!!

venerdì 19 ottobre 2007

Si comincia!

Ciao a tutti!

questo è il blog del gruppo del 3º-4º-5º superiore della Parrocchia Immacolata di Macerata, che si riunisce ogni sabato alle 15h30 nei locali parrocchiali per riflettere, discutere e pregare insieme su varie tematiche. Qui, ogni settimana, "posteremo" una sintesi dell'incontro del sabato pomeriggio, così, anche chi non è potuto venire, ha la possibilità di leggere cosa abbiamo fatto e cosa è venuto fuori dalle riflessioni personali e dalla discussione. Chi invece è venuto può sempre fermarsi a ripensare all'incontro svolto, o semplicemente rinfrescarsi la memoria. Ci teniamo a sottolineare che però il confronto diretto, quello fatto ritrovandosi tutti insieme e con una bella chiacchierata, non può essere sostituito da una piattaforma virtuale, senza nulla togliere alla comodità di raggiungere tutti in ogni momento che solo Internet ci offre. E poi chissà, se qualcuno passa di qui, magari per caso, speriamo possa trovare qualche spunto utile! A presto!!!!